Negli ultimi anni le parole “digitale” e “borgo” sono state sulla bocca di tutti, probabilmente non sempre affiancate, ma vorrei unire in questo articolo i due concetti perché insieme formano un’accoppiata interessante.
Molti associano il concetto di “lavorare col digitale” ad un ambiente che ricorda la città. Con quest’articolo vorrei sfatare questo mito.
Tu che lavori davanti allo schermo tutto il giorno, hai mai pensato a quanto possa addolcire le tue giornate respirare aria pulita, godersi un paesaggio collinare o camminare in mezzo ai vicoli in pietra per arrivare in ufficio?
Oggi giorno possiamo dire che sia più facile farlo, almeno dal punto di vista della connessione Internet: infatti Open Fiber ha messo al centro della propria Mission la riduzione del digital divide come mezzo fondamentale per contrastare lo spopolamento dei borghi, la scusa “non prende Internet” non vale più!
Immagina di poter essere tu a creare o usufruire di spazi di lavoro chiamati “Coworking”, nei quali beneficiare della piacevole compagnia di altri professionisti o Smart Workers senza doverti rintanare nella tua abitazione, “posizionando” il lavoro fuori dalla tua dimora ma comunque in un luogo piacevole: il borgo.
Lo Smart Working dà la possibilità di viaggiare a chi, fino ad ora, non ne ha avuto la possibilità a causa del suo lavoro e Samuel Lo Gioco è stato uno dei primi d’Italia ad aver voluto sensibilizzare le persone su questo tema. Nel 2020 ha attuato un progetto chiamato VAN Working Tour, nel quale ha voluto dare voce a una serie di personaggi impegnati a costruire valore per i lavoratori del futuro e non solo. Parla di territori del nostro Paese, della loro gastronomia, dell’arte e delle specificità culturali, per far emergere quanto in realtà siano sfruttabili le risorse che abbiamo nei borghi, in vivibilità e lavorabilità.
Negli ultimi anni sempre più aziende stanno passando al lavoro ibrido, e in alcuni casi permettono ai loro impiegati di lavorare ovunque vogliano. Si è stimato il 90% dei nomadi digitali più felici del proprio lavoro e il 13% più produttivo, senza considerare il risparmio che possono avere le aziende grazie a questo cambiamento organizzativo.
Anche se sembra evidente, non lo è: questo tipo di vita lavorativa ovviamente non è adatto a tutti, come non non lo è stare chiusi in un palazzo di 20 piani, muri grigi, solo monitor e scrivanie.
La formula perfetta sta nel trovare la propria modalità di lavoro per sentirsi a proprio agio dove e quando si lavora: quella che abbiamo esposto è una possibilità, tu raccontaci la tua inviandoci un’email a in**@bo**********.it
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